Emergenza abitativa, scoppia la protesta In cinquanta occupano gli uffici del Patrimonio: «Coperture insufficienti, paghi chi deve NAPOLI. Bilancio approvato, scoppia la protesta. Una cinquantina di attivisti e senzatetto ha occupato ieri mattina per alcune ore gli uffici del patrimonio comunale di via De Pretìs. Esposti anche alcuni striscioni. Le ragioni, a giudizio del Movimento per il Diritto all'abitare, sono «nell'approvazione di un bilancio comunale in cui ancora una volta gli investimenti sul welfare per la casa sono risultati inferiori rispetto agli impegni presi (e soprattutto rispetto alle necessità e ai bisogni negati). Insieme a questo un piano di dismissioni da centinaia di milioni, anche di alcune importanti strutture e infrastnitture, seppure in qualche caso col paracadute del pubblico su pubblico». «Un bilancio non accettabile per un movimento per il diritto all'abitare. Per andare nel dettaglio sul Welfare casa: i fondi per la morosità incolpevole e per il contributo all'affitto (recuperati dal trasferimento del fondo nazionale) sono stati confermati nella misura di alcuni milioni di euro, ma ad esempio le misure per sperimentare forme di albergaggio sociale per i tantissimi in emergenza abitativa sono state dimezzate rispetto alle previsioni (da óOOmila a SOOmila euro), per non parlare della copertura economica di importanti delibere come la 1018 del 2014 che cercava di recuperare e regolarizzare una se rie di strutture abitate da senzatetto, alcune da vent'anni e che resta invece sulla carta per la mancanza di risorse minime a garantire i lavori per l'abitabilità. Per non parlare dell'Erp, il cui rilancio è fermo anche per le gravi inadempienze della Regione Campania che tiene bloccati 50 milioni di euro. Naturalmente - si sottolinea - non ci sfuggono le difficoltà del contesto, il taglio complessivo di un miliardo di euro di trasferimenti statali al Comune di Napoli dal 2011, i contenziosi risalenti ad epoche lontane. Ma se da un lato si pone la questione politica di rompere i vincoli che impediscono di usare i fondi come le centinaia di milioni disponibili nel bilancio della Città Metropolitana, dall'altro era doverosa una politica più coraggiosa almeno dal punto di vista della progressività fiscale, in particolare colpendo l'elusione strutturale dall'Imu della grande proprietà, come per i tanti alberghi del turismo religioso o l'offerta alberghiera esentasse organiz zata dalle agenzie immobiliari strumentalizzando la norma tiva sui B&B. Per non parlare dell'ag giomamento delle rendite catastali visfa che a Posillipo e al Vomero c'è pure eh paga meno che a Piscinola di tasse im mobiliari». «Insomma in una città con un. polarizzazione dei redditi di stampo su damericano, con una "collina di ricchi",